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Chi "seleziona" e soprattutto chi "forma" la futura classe dirigente? Attorno a questa domanda si gioca buona parte del futuro e della qualità della nostra democrazia. Da tempo denunciamo la crisi della politica, la sua delegittimazione di fronte alla pubblica opinione e la caduta di credibilità dei "politici". Il nodo della formazione dei quadri dirigenti diventa quindi una delle priorità della politica contemporanea. Contro la scorciatoia dell'avventurismo, del professionismo e dell'improvvisazione. Un tema che interpella, dunque, la politica, i partiti, le culture e la stessa società civile. Giorgio Merlo, Popolare ed esponente del cattolicesimo democratico, affronta questo tema inserendolo nel quadro della crisi attuale della politica, del dibattito all'interno del Pd e del confronto nell'area cattolica italiana. Dopo la svolta di Renzi e la forte spinta al cambiamento e al rinnovamento della politica, la questione della "formazione" e della provenienza della classe dirigente non potrà più essere affrontata e risolta, solo con espedienti tecnici o regolamentari. Un tema, comunque sia, che coinvolge tutti i partiti e l'intera politica italiana. Nessuno escluso.